"Heathcliff è un cuculo" - Il simbolismo degli uccellini di 'Cime Tempestose'
"È un cuculo, signore - so tutto (di lui); tranne dove è nato, chi erano i suoi genitori e come si è procurato i soldi, all'inizio ". (Nelly su Heathcliff)
Se avete già letto alcuni dei miei approfondimenti su ‘Cime Tempestose’, ormai saprete che Emily Brontë - come tutte le grandi poetesse - non sceglieva mai le sue parole a caso.
Non sono la prima ad aver notato il forte simbolismo di alcuni uccellini nominati nel testo, ma ho cercato di andare un po’ più a fondo dell’argomento, guardando questi uccellini con gli occhi di Emily…
Prima di tutto, a indirizzarci nella giusta direzione, quanto all’interpretazione di questo romanzo, è sempre la sorella di Emily, Charlotte, che nella famosa prefazione al libro del 1850, ha scritto:
“Le sue colline native erano molto di più che uno spettacolo per lei; erano ciò in cui viveva, e ciò grazie a cui viveva, tanto quanto gli inquilini delle colline: gli uccelli selvatici…”
E allora andiamo a vedere gli inquilini di ‘Cime Tempestose’ e di ‘Thrushcross Grange’ in chiave ornitologica, e fortemente simbolica…
IL CUCULO e IL GALLO CEDRONE
Il cuculo è l’animale apertamente paragonato a Heathcliff all’inizio del libro.
Secondo un libro sulle superstizioni popolari del nord dell’Inghilterra, “il cuculo viene in generale visto, così come la civetta e il corvo, come un uccello che porta sfortuna”.1
E alcune persone associavano il suo canto a ‘temporali e tempeste’.
Cos’hanno di particolarmente negativo i cuculi? Una cosa orribile, ma una cosa che Emily Brontë di certo sapeva bene, perchè lei e la sorella amavano molto un libro tutto dedicato allo studio del bird-watching, il passatempo preferito degli inglesi: ‘A History of British Birds’ di Thomas Bewick.
In questo libro l’autore spiega che “è certo che (i cuculi) non si costruiscono alcun nido; e cosa ancora più straordinaria, la femmina deposita una delle sue uova nel nido di qualche altro uccello, da cui viene covata… Durante il periodo di deposizione delle uova da parte del Passero, la femmina del Cuculo riesce a depositare il suo uovo tra quelle, lasciando che sia la Passera a prendersene cura. Questa intrusione è spesso motivo di sconcerto, poiché la Passera, a intervalli, mentre è seduta, non solo getta via alcune delle sue uova, ma ne ferisce altre… tanto che non più di due o tre di esse si schiudono insieme all’uovo del Cuculo, e ciò che è impressionante è che la Passera non getta mai via né ferisce l'uovo dell'intrusa. Quando il giovane cuculo e la sua stessa prole escono dal guscio, i suoi piccoli e le uova rimaste non schiuse vengono presto espulsi dal giovane cuculo, che rimane così in pieno possesso del nido e diventa l'unico oggetto delle cure dei suoi genitori adottivi.””2
E questo già ci dice molto su Heathcliff, che in effetti non ha mai una casa propria ma va a vivere con il fratellastro Hindley, e poi gli ruba letteralmente il nido, fino a possederlo legalmente e diventarne il padrone, o “l’usurpatore”, come lo chiama Nelly.
“Il modo in cui si realizza l'espulsione”, prosegue Bewick, “è curioso: il cuculo, subito dopo la schiusa e quindi mentre è ancora cieco, riesce con la groppa e le ali a far salire un piccolo passero o un uovo non schiuso sulla schiena e, sollevando i gomiti, si arrampica all'indietro con il suo fardello su per un lato del nido, fino a raggiungere la cima, dove, riposando per un momento, si libera del suo carico con uno scatto e lo getta completamente dal nido; dopo essere rimasto per un po' di tempo in quella posizione e aver tastato con le estremità delle ali, come se volesse convincersi che l'operazione sia stata eseguita correttamente, si rimette di nuovo dentro il nido.”
Notate un particolare. Bewick dice che per potersi mettere in groppa un uovo non schiuso, o un piccolo pulcino (e buttarli giù dal nido) “le spalle del cuculo sono molto larghe”. In pratica è proprio nel suo DNA quello di uccidere.
Nel rileggermi ‘Cime Tempestose’ per l’ennesima volta, dopo questa informazioni, non ho potuto fare a meno di notare che Nelly, paragonando Heathcliff al Signor Linton, gli dice: “Tu sei più giovane, eppure sei più alto e le tue spalle sono larghe il doppio delle sue; potresti buttarlo a terra in un attimo”.
Insomma, Heathcliff è un vero cuculo umano. Un bullo fatto e finito.
Per finire, Bewick ci dice che “il cuculo è un uccello feroce e combattivo. Si dice anche che mangi le uova di altri uccelli.” E questo ci fa pensare al piccolo Hareton, il figlio di Hindley, che diventa in effetti proprietà di Heathcliff, e che Nelly definisce “come un passero che non sa ancora volare… scacciato (dal nido)”.
Ma il cuculo non è l’unico animale associato a Heathcliff, secondo me.
Sappiamo che in dono al Signor Lockwood Heathcliff porta “un gallo cedrone”, o ‘grouse’ in inglese.
Secondo varie credenze popolari di un tempo, lo spirito maligno entrava in questi uccelli neri, che quindi venivano associati al diavolo, perchè sembrano impazzire quando comincia la stagione degli amori. Come descrive Bewick il Gallo Cedrone, nella descrizione che quindi Emily aveva letto?
"I galli cedroni”, dice, “non fanno coppia fissa, ma i maschi si radunano in gran numero sulle cime di montagne alte ed erbose, quando ha luogo la contesa per la superiorità, scontri che continuano con grande astio finché i vinti non vengono messi in fuga; i vincitori, lasciati in possesso del campo, si posizionano su un'altura, battono le ali e con forti grida avvisano le femmine, che volano immediatamente verso di loro. Si dice che ogni gallo abbia due o tre galline, che gli sembrano particolarmente attaccate”.
Beh, decisamente una versione di Heathcliff, soprattutto se avete letto l’altro mio articolo sui servi del diavolo, e il ruolo di Zillah (e Nelly).
IL TORDO
Se Heathcliff è il cuculo, allora per forza di cose l’ uccellino che simboleggia il suo “vecchio nemico”, il Signor Linton, non può che essere quello che dà il nome all’altra casa: Thrushcross Grange.
Thrush in inglese è ‘il tordo’. La casa quindi in italiano si potrebbe tradurre con: “La croce del tordo” (Cross è Croce). Sul nesso tra il simbolismo della parola ‘croce’ e il personaggio cristiano di Linton ho già parlato in un altro articolo.
Torniamo al tordo.
Come avrete già pensato anche voi, cosa che gli studiosi inglesi non possono sapere, è che in italiano usiamo la parola ‘tordo’ (perlomeno dalle mie parti è così) per dire che una persona è stupida, ingenua, e facilmente raggirata da altri. “Che tordo!”
Mi chiedo se Emily in qualche modo lo sapesse. Sappiamo che Charlotte sapesse un po’ di italiano, e avendo entrambe studiato il francese, sarebbe da capire che i francesi parlano di questo uccello nello stesso nostro modo.
In effetti Linton è ingenuo, e viene raggirato un po’ da tutti.
La moglie Catherine non gli dice cosa prova per Heathcliff prima di sposarlo.
La serva Nelly gli nasconde un sacco di informazioni importanti.
Il nipote Linton si approfitta della sua bontà per attirare Cathy in trappola.
Heathcliff gli porta via la sorella sotto il naso.
E lui soffre come… un tordo.
E porta la sua croce.
Ma c’è di più su questo uccellino però... Un altro nome di questo animale in inglese è STORMCOCK, la Tordella, o ‘beccaccia delle tempeste’.
Ecco come lo descrive Bewick nel libro che avevano letto le Brontë:
“Questa specie inizia a cantare presto, spesso al volgere dell'anno, quando il tempo è molto piovoso e soffia il vento, per cui in alcuni luoghi viene chiamata Beccaccia delle tempeste. La sua nota di rabbia è molto forte e aspra, tra il chiacchiericcio e l'urlo, il che spiega alcuni dei suoi nomignoli.”
Questo quindi è un uccellino che canta durante le tempeste, che va avanti a fare le sue cose nonostante la tempesta e il forte vento. Potente, no?
E se teniamo a mente che ‘Thrushcross Grange’ è anche la casa della figlia del Signor Linton, la piccola Cathy, e che è anche la casa di Isabella, allora forse possiamo capire meglio la forza di questi tre personaggi, che nonostante la croce e le tribolazioni, a differenza dei personaggi maligni di Cime Tempestose, riescono a cantare sotto la tempesta, a trovare la forza in mezzo a condizioni difficili di salvarsi l’anima, di rifarsi o di “cantare” la loro storia.
Anche in inglese infatti il verbo ‘cantare’ ha anche il significato di raccontare (un segreto).
IL CANARINO NELLA MINIERA
Due degli uccellini primariamente associati a Isabella sono il canarino e la colomba.
Sua cognata Cathy, avendo scoperto della sua infatuazione per Heathcliff, le dice: “Preferirei mettere quel piccolo CANARINO nel parco in un giorno d'inverno, piuttosto che consigliare a te di donare (a Heathcliff) il tuo cuore!”
Anche se qualche studiosa associa il canarino al fatto che anche Isabella sia “fragile e aristocratica”, a me ricorda invece - nel contesto storico e regionale del nord dell’Inghilterra - il ruolo di questo uccellino per i minatori, che avevano l’abitudine di mettere un povero canarino innocente in una gabbia quando scendevano nei loro cunicoli sotterranei, per lasciarlo lì al buio a cantare. Se il canarino smetteva di cantare, o se lo trovavano morto, capivano che vi erano state perdite di gas nel terreno, e scappavano dando subito l’allarme.
In pratica era l’animale che AVVISAVA le persone del male, col suo canto, che serviva quindi da ‘buon esempio’, proprio come Isabella per le lettrici del tempo (e moderne)!
Ancora oggi in inglese esiste il detto “the canary in the coal mine”, per descrivere ‘un precoce indicatore di un potenziale pericolo’.
La storia di Isabella doveva servire da monito alle lettrici.
La sua fuga dal marito violento Heathcliff è la fuga simbolica di un’anima benedetta che, come ci dice Isabella stessa, ‘scappa dal finire al purgatorio’ e corre verso la luce, anzi, VOLA verso la luce:
“Mi sono lanciata, ho saltellato a grandi balzi e sono VOLATA giù per la strada ripida…”
Catherine le dice anche di stare attenta, che Heathcliff sarebbe capace di “di schiacciarti come un uovo di PASSEROTTO, se ti trovasse un peso”.
Quanto alla COLOMBA, anche lei come suo fratello Edgar viene descritta come una COLOMBA. Dato che è questo è l’animale per antonomasia associato allo Spirito Santo, e alla purezza, questo ci ricorda la cristianità di questi due personaggi, che nonostante le tante croci che hanno portato, si meritano chiaramente il Paradiso.
CATHERINE, LA PAVONCELLA SBRUFFONCELLA
Catherine, nel suo delirio (a.k.a. quando è impossessata dal diavolo), “strappa con i denti il suo cuscino fatto di piume”, e poi “le dispone sul lenzuolo in base alle loro diverse specie”. Una strana scena, vero?
Ma se avete letto ‘Amleto’, forse anche a voi può essere venuto in mente quello che ho ricordato qualche giorno fa: il momento in cui Ofelia, ormai apparentemente impazzita, raccoglie delle erbe e dei fiori e comincia a distribuirli a casaccio, dicendo frasi apparentemente senza senso, ma in realtà dicendo la verità su tutti i personaggi con cui parla!
“Ecco del rosmarino, è per la rimembranza” e lo offre alla Regina, che si era dimenticata del marito, sposandone il fratello. Così pazza poi non era quindi.
Vediamo se anche Catherine potrebbe averci detto qualcosa sugli altri personaggi.
Dopo tutto, Nelly stessa dice: “la sua mente aveva deviato verso altre associazioni”.
Quindi qualche ‘associazione’ la stava pur facendo. Vediamo quale...
Quali sono le piume che ha dentro il cuscino?
“Quella (piuma) è di un tacchino", mormorò tra sé e sé, "e questa è di un'anatra selvatica, e questa è di un piccione. Ah, hanno messo le piume dei piccioni nei cuscini: non c'è da stupirsi che non sia riuscita a morire! Mi raccomando, ricordami di buttarle per terra quando vado a letto. E qui c'è quella di una pernice rossa delle brughiere; e questa - la saprei riconoscere tra mille - è quella di una pavoncella.”
Come prima cosa, da questo discorso apparentemente senza senso, scopriamo che smettendo di mangiare per giorni aveva avuto l’intenzione di suicidarsi:
“Non c'è da stupirsi se non sono riuscita a morire!” - E ora vediamo il resto…
PICCIONE = Edgar Linton
Il piccione e la colomba sono praticamente lo stesso animale. E abbiamo già visto che la colomba viene riferita a Linton e a Isabella. Una curiosa superstizione di quelle zona dell’Inghilterra diceva che “la presenza di piume di piccione in un letto rendeva molto difficile a qualcuno morire lì”.
Ecco perchè Catherine dice: “per forza non potevo morire!” e se ne vuole disfare.
Se Edgar è il nostro piccione metaforico, allora Catherine sta metaforicamente dicendoci che non vuole più nel suo letto Edgar. Visto che ha scelto Heathcliff, anche questa interpretazione non fa una piega.
Rivediamo i 4 uccelli rimasti nel cuscino:
TURKEY = Tacchino
WILD DUCK = Oca selvatica
MOORCOCK (detto anche RED GROUSE) = Pernice rossa (delle brughiere)
LAPWING = Pavoncella
Partiamo dall’ultima piuma: quella di una pavoncella ( LAPWING in inglese).
Catherine si ricorda quando ne aveva vista una sulle brughiere: “Trovammo il nido pieno di scheletri. Heathcliff ci aveva messo sopra una trappola e i genitori non avevano più osato venire. Gli feci promettere che non avrebbe più sparato a una pavoncella da allora e non lo fece… Ha sparato alle mie pavoncelle Nelly?”
(Come si fa a sparare a un uccellino che danza e fa capriole nel cielo e che viene chiamato dai cacciatori stessi: “La Regina dell’inverno?” - Chiusa parentesi)
Chi può essere la pavoncella nel libro? Ecco la descrizione di Bewick: “è un uccellino vivace e attivo, quasi continuamente in movimento; si diverte (a volare) in aria in tutte le direzioni, assumendo una varietà di atteggiamenti; e talvolta si alza a un'altezza considerevole; corre sul terreno molto agilmente, e scatta e saltella da un punto all'altro con grande agilità… Le pavoncelle non fanno il nido…” Ed è… “ovunque ben nota per le sue grida forti e incessanti”.
Catherine il nido in effetti non lo fa, che spesso si metta a gridare è sicuro, che sia vivace anche, e lunatica pure. Che sia un po’ vanitosa, ci viene detto molto presto. Quando Nelly le chiede perchè vuole sposare il Signor Linton, tra le tante motivazioni lei dice: “Perchè lui diventerà ricco e a me piacerà essere la donna più ammirata del vicinato.”
Ma torniamo alle altre piume. A cosa poteva averle associate Emily?
LA PERNICE ROSSA O GALLO DELLE BRUGHIERE= Hareton
Hareton inizialmente viene apertamente associato a un DUNNOCK = Prunella (un passerotto di montagna). Nelly ci dice che “é stato cacciato dal nido come un passerotto di montagna che non sa ancora volare”. E’ infatti nel nido di questi passerotti che spesso si infiltra il cuculo con il suo uovo.
Quanto alla pernice rossa nel cuscino di Cathy, questo bell’uccellino tipico proprio delle brughiere dello Yorkshire in latino si chiama Lagopus e Lago in greco significava lepre, e lepre in inglese si dice: ‘HARE’, come l’iniziale di HARETON. Secondo Bewick, questi uccellini sono ‘eccessivamente timidi e selvatici’.3 Beh, Hareton decisamente è entrambe le cose! Più volte nel testo ci viene detto che “arrossisce” quando gli parla Cathy, che evita di guardarla in faccia, che si vergogna.
La pernice rossa è anche l’uccellino che la piccola Cathy sta cercando nel capitolo 21.
Si allontana da casa proprio per andare in cerca delle sue uova.
L’ANATRA SELVATICA = Isabella
Ecco come descrive Bewick le anatre selvatiche o ‘Mallards’ in inglese:
* Sono ‘abitanti allo stesso tempo dell’aria e dell’acqua’, e quando Isabella fugge da Cime Tempestose, ci viene detto che ‘vola’ giù per la valle e che si mette a ‘guadare le paludi’.
* Tendono a ‘lasciare il nord (dell’Inghilterra) per migrare a sud’, e Isabella fugge da Heathcliff e va a vivere 300 miglia più a sud.
* sono ‘una razza gentile e mite’, proprio come Isabella
* “molti sono i mezzi ingegnosi usati per catturare questi uccelli selvatici, timidi e timorosi”, e i cacciatori che riescono a catturarli spesso fanno da ‘esca umana’, e certamente timida e timorosa Isabella è all’inizio, finchè Heathcliff riesce a catturarla, adescandola.
Un altro motivo che mi porta ad associare l’anatra selvatica ad Isabella è un’associazione tra LINTON e il Duca di WelLINgTON, che Emily adorava. Questo Duca aveva una nipote che aveva creato un enorme scandalo, scappando via di notte con il suo amante in carrozza, proprio come Isabella, per poi pentirsene subito dopo e scrivere una lettera piena di pentimento al marito, come Isabella fa con il fratello.
Una donna del tempo, parlando di lei e della sua famiglia, aveva detto:
“Who could expect a tame duck out of a wild duck's nest?” =
“Chi potrebbe aspettarsi un’anatra addomesticata da quel nido di anatre selvatiche?”
Chissà se Emily conosceva quella frase…
IL TACCHINO AMERICANO = Heathcliff
Non sono riuscita a trovare simbologie particolari per i tacchini, e stavo per rinunciare, pur sapendo che di certo Emily non poteva averlo citato a caso.
Bewick dice che appena i piccoli di tacchino sono sufficientemente forti, “sono abbandonati dalla madre e sono capaci di sopportare il rigore dei nostri inverni”.
Beh, la madre aveva di certo abbandonato Heathcliff da piccolo!
Ma non mi bastava come ‘associazione’.
Poi ho riletto la prima frase del capitolo di Bewick su questo volatile: “Sembra venir generalmente concesso che questo uccello sia stato in origine portato dall’America.”
Può essere, mi sono chiesta, che Heathcliff in effetti potesse arrivare da là?
Sappiamo che fu trovato abbandonato nel porto principale inglese (Liverpool). E’ questa l’informazione che ci sta dando Emily? Che Heathcliff era un ‘pagano indiano’?
I capelli lunghi e scuri li ha. La carnagione non chiara anche. Dopo tutto, così improbabile la cosa non è. Nelly stessa un giorno gli dice: “Chissà che magari tuo padre non fosse l’imperatore della Cina e tua mamma una regina indiana”.
Aggiungiamo a tutto ciò il fatto che che il reverendo Wesley - che tutta la famiglia Bronte ammirava - era stato proprio in America “per convertire gli indiani”, e voleva restare in America “finchè si fosse aperta una porta per i pagani”, reverendo la cui enorme influenza su Cime Tempestose ho analizzato nei dettagli in questo articolo:
Cime religiose: 'Cime Tempestose' di Emily Brontë era un sermone, non una love story
"Estrarrò una medicina salutare dalle erbe amare della signora Dean". Signor Lockwood E voi? Avete estratto una medicina salutare dalla lettura di "Cime tempestose"? Le probabilità sono scarse, perché questo romanzo viene profondamente frainteso da quasi 200 anni.
Ma sui nativi americani che aveva conosciuto in Georgia, o di cui aveva sentito parlare dagli abitanti, Wesley non aveva gran belle cose da raccontare nei suoi diari, diari che molto probabilmente Emily aveva letto: “Sono bugiardi, ladri e omicidi. Uccidono i loro stessi figli e i loro genitori! Non vogliono imparare e non hanno la volontà che gli venga insegnato nulla”4 “Sono implacabili, senza pietà5 … (Alcuni) sono civili con gli sconosciuti, e fanno qualsiasi cosa per loro, per soldi… ma sono ugualmente crudeli con i prigionieri…”.
Alla fine Wesley se n’era tornato in Inghilterra “perchè non avevo ancora incontrato o sentito parlare di un Indiano che avesse il minimo desiderio di essere istruito”6
Beh, a meno che Heathcliff non abbia anche ucciso i suoi stessi genitori - cosa che comincio a sospettare! - tutto il resto calza a pennello: bugiardo lo è, ladro anche, ed è abbastanza chiaro che è lui a dare il colpo di grazia a Hindley. Quando ad uccidere il proprio stesso figlio, quello che fa al piccolo Linton - se non è un omicidio diretto - lo è certamente in maniera indiretta. Anche lui non ha pietà. Ce lo dice lui stesso e ce lo dice anche Catherine (cap. X): “lui è un uomo senza pietà, un uomo lupo”, ma è civile con lo sconosciuto Mr. Lockwood, da cui riceve i soldi dell’affitto, mentre è crudele con i prigionieri (Cathy).
Sembra quasi che Wesley in quei diari dicesse che se una persona nasce con una natura malvagia, con un pessimo carattere, non c’è possibilità di migliorarlo. Può salvarsi solo se di base il carattere è buono, e allora la persona - attraverso l’educazione e la religione - può essere salvata dalle fiamme dell’inferno.
Della natura diabolica di Heathcliff ho già parlato, della natura invece di Hareton, e di come dei buoni esempi possano aiutare a far tornare qualcuno sulla retta via - se di base ha un buon carattere - parlerò nell’ultimo articolo su Cathy & Hareton.
***
Per finire, se vi state chiedendo a quale uccellino sia associato il giovane Linton, beh, non poteva che essere non un uccellino, ma un animale che in inglese è associato all’essere duplici e viscidi, perchè uccide gli uccellini più pregiati e depreda le loro uova anche quando non ha fame: la donnola.
E qual è invece l’uccellino associato alla piccola Cathy?
Lo vedrete sempre nel prossimo articolo tutto dedicato a questa giovane eroina.
Per oggi spero abbiate fatto un bel viaggio ornitologico con ‘gli inquilini delle brughiere’ di Cime Tempestose. E voi, che uccellino siete?
Grazie Emily.
Grazie Thomas Bewick.
E grazie a voi per aver letto fino a qui.
E.V.A
Hardwick, Charles - Traditions, superstitions and folklore (chiefly Lancashire and the north of England) 1872 (p. 245)
https://archive.org/details/cu31924029890088/page/n269/mode/2up?view=theater
Bewick, Thomas A History of British Birds, 1797
https://archive.org/details/memorialeditiono01bewirich/memorialeditiono01bewirich/page/350/mode/2up?view=theater&q=grouse
https://www.sgaumc.org/newsdetail/john-wesley-and-the-indians-2049384
https://quod.lib.umich.edu/cgi/t/text/text-idx?c=evans;idno=N22587.0001.001;rgn=div2;view=text;cc=evans;node=N22587.0001.001:7.2
https://archive.org/details/journalofjohnwes00john/page/48/mode/2up?q=Indians